Attardi Ugo
ARTISTI
- Alinari Luca
- Arman
- Attardi Ugo
- Azzinari Franco
- Baj Enrico
- Bonalumi Agostino
- Borghese Franz
- Brindisi Remo
- Bueno Antonio
- Cantatore Domenico
- Caputo Tonino
- Cascella Michele
- Cassinari Bruno
- Costantini Eduard
- Dalì Salvador
- De Chirico Giorgio
- Dorazio Piero
- Dova Gianni
- Faccincani Athos
- Falconi Gigino
- Fazzino Charles
- Fiume Salvatore
- Fresu Paolo
- Gonzaga Giovan Francesco
- Greco Emilio
- Guttuso Renato
- Joan Mirò
- Mandelli Pompilio
- Meloniski Da Villacidro
- Memmo Gaetano
- Messina Francesco
- Migneco Giuseppe
- Musante Francesco
- Nespolo Ugo
- Pace Achille
- Peppoloni Alvaro
- Possenti Antonio
- Purificato Domenico
- Rotella Mimmo
- Sassu Aligi
- Schifano Mario
- Squillantini Remo
- Tàpies Antoni
- Treccani Ernesto
- Vedova Emilio
- Vespignani Renzo
- Warner
ATTARDI UGO
Biografia
Multipli
Nasce in provincia di Genova. Il padre, sindacalista e componente attivo nella ‘Federazione dei Marittimi’, originario di Santo Stefano Quisquina, piccolo borgo in provincia di Agrigento, fu costretto dal regime fascista a lasciare la Liguria per tornare in Sicilia. Trasferitosi insieme alla famiglia a Palermo, incuriosito dalla pittura e dalle sue tecniche, fin da piccolo (nel tempo libero aiutava lo zio paterno, vecchio pittore di ritratti e paesaggi) inizio’ a frequentare l’ Accademia di Belle Arti e successivamente la facoltà di Architettura. Nel 1945 si trasferisce a Roma, ospitato da Pietro Consagra, a sua volta ospite di Renato Guttuso. Il clima ricco di iniziative culturali e civili del dopoguerra gli consente di riprendere con slancio la propria ricerca. Con alcuni giovani artisti, nel 1948, costituisce il movimento Forma Uno, di orientamento astratto, maturando tuttavia visioni divergenti rispetto al resto del gruppo. I suoi compagni erano Carla Accardi, Antonio Sanfilippo, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Guerrini, Maugeri, Perilli e Giulio Turcato. Nei primi anni Cinquanta orientò la sua arte verso l’espressionismo, ispirandosi tra gli altri a Francis Bacon e George Grosz, affiancando alla propria attività di artista l’impegno politico all’interno del Partito Comunista Italiano. L’esigenza di sperimentare un rapporto nuovo e visionario con la realtà lo portò ad allontanarsi dall’astrattismo, per studiare una propria forma di espressionismo. Nel 1952 e nel 1954 fu invitato alla XXVI ed alla XXVII Biennale di Venezia. Nel 1956, pur nel pieno della crisi dei realismi, espone con successo in una galleria di trastevere. Nel 1958 partecipa alla fondazione e inizia la collaborazione col giornale di cultura e politica “Città Aperta”, insieme a Tommaso Chiaretti, Elio Petri, Renzo Vespignani, Mario Socrate. Nei primi anni sessanta partecipa a numerose esposizioni sia in Italia che all’estero. Nel 1961 fonda il gruppo Il Pro e il Contro, capeggiando a tutte le manifestazioni fino all’ultimo anno, quello dello scioglimento. Un viaggio in Spagna lo indirizza verso la riscoperta dei classici e all’ approfondimento degli studi storici. Si è spento al Policlinico Gemelli di Roma a 83 anni.